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10 Settembre 2019
ENOTURISMO, SI AVVICINA LA META: VARATA LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE

Enoturismo, si avvicina la meta. Dopo la circolare del Ministero delle politiche agricole alimentari, su sollecitazione della Coldiretti, la Giunta Regionale della Toscana ha appena licenziato una proposta di legge per rendere operativa l’attività di enoturismo. Che implica che ad imprenditori agricoli vitivinicoltori, comitati di gestione delle strade del vino, cantine sociali cooperative, consorzi di tutela dei vini per accogliere in vigna e in cantina gli enoturisti basterà presentare al Comune la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). “Le imprese potranno far degustare e vendere il proprio vino in abbinamento ad alimenti tipici locali ‘freddi’ –dice Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-, spiegando ai turisti le vere peculiarità delle produzioni di qualità vitivinicole”.

Per enoturismo si intendono, infatti, tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito delle cantine.

Una volta approvata dal Consiglio Regionale, la nuova legge regionale sarà parte organica della normativa sull'attività agrituristica della Regione Toscana (L.R.30/2003).

“Le aziende delle zone vinicole del nostro territorio negli ultimi anni hanno tanto investito per andare incontro ai gusti e alle esigenze dei consumatori. L’enoturismo sul nostro territorio ha notevoli margini di crescita –spiega Ciampoli-, per questo abbiamo lavorato insieme a Regione Toscana, per rendere operative prima possibile le previsioni della normativa nazionale”.

Nella primavera scorsa, il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ha emanato le linee guida che regolano le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione. La circolare ministeriale dettaglia le previsioni della legge di Bilancio 2018, che prevedeva che ‘l'attività enoturistica è esercitata, previa presentazione al comune di competenza della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)…’.

“Una semplificazione notevole –spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze- che permetterà alle nostre aziende di valorizzare e monetizzare il loro patrimonio, che non è fatto solo di eccellenti vini toscani, ma è anche cultura, paesaggio e buona alimentazione. Tra le iniziative che rientrano nella normativa anche quelle a carattere didattico e ricreativo nell'ambito delle cantine. Insomma, sarà più facile accogliere enoturisti tutto l’anno, non solo in occasione degli eventi come ‘Cantine aperte’”.

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