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15 Marzo 2018
Il nuovo delegato interprovinciale coltiva cereali, ceci rosa, fagioli zolfino, recuperando terreni abbandonati

Produce cereali su terreni ottenuti dalla Banca della Terra, ha diversificato l'attività coltivando il fagiolino zolfino ed il cece rosa, produzioni vendute direttamente. È la foto aziendale di Francesco Longini, ventitreenne di Figline Valdarno, nuovo delegato dei giovani imprenditori di Coldiretti Firenze-Prato.

Longini succede a Carlo Guiducci. Il rinnovo del Comitato Giovani Impresa di Coldiretti Firenze-Prato è avvenuto nei giorni scorsi in coincidenza con il lancio del premio per l'innovazione dedicato alle giovani start up nelle campagna italiane, le cui iscrizioni sono già aperte e si chiuderanno il 15 aprile. “Sarà il mio primo impegno istituzionale, favorire la partecipazione al premio di Coldiretti Giovani Impresa dei nostri imprenditori -spiega Longini-. Da Firenze a Prato, dal Chianti, all'Empolese e al Mugello, sono tante realtà giovanili che possono ambire al premio per l’innovazione dedicato alle giovani start up . Sarà una nella sfida confrontarci con le idee innovative di tutta Italia”.

Una cultura dell'innovazione di cui è figlio anche Longini, che conduce l'azienda insieme ai genitori, producendo cereali destinati prevalentemente alla vendita diretta ad altri agricoltori (mangimi per animali e fienagione) e specializzandosi negli ultimi anni anche nella coltivazione e commercializzazione di due legumi tipici del Valdarno, il fagiolo zolfino (ed i fagioli in genere) ed il cece rosa, particolarmente apprezzato per la sua particolare consistenza.

Altra particolarità dell'azienda di Francesco Longini è che utilizza terreni ottenuti dal bando della 'Banca della Terra', il progetto di Regione Toscana che mettendo a disposizione terreni incolti, vuole incentivare i giovani a produrre su terreni altrimenti destinati all'abbandono.

Francesco Longini sarà affiancato nel Comitato Giovani Impresa di Coldiretti Firenze-Prato da una squadra, tra cui i vice delegati Vanni Irene, ventisei anni di Montespertoli produttrice di vino, ed Enrico Malavolti, allevatore di bovini di razza calvana, venticinquenne mugellano.

E poi Gasparri Federico, Delle Fave Andrea e Federica Guiducci dell'Empolese; Basagni Marco del Chianti, Pandolfi Matteo del Valdarno; Lorenzo Carrini, Maurizio Attucci e Edoardo Pratesi di Prato; Edoardo Martini e Tommaso Trogu di Firenze; Filippo Baggiani e Giovanni Volpi del Mugello.

“Siamo una squadra e daremo il nostro contributo per consolidare la tendenza in atto, che ci vede protagonisti del mondo agroalimentare -spiega Longini-, che ha molte sfaccettature e diramazioni, che vanno a toccare e legarsi a molti altri settori, dal design al turismo”. Tutti ambiti che rientrano nelle sei categorie del concorso dedicato alle giovani start up nelle campagna italiane. Le iscrizioni sono aperte dal 9 marzo al 15 aprile 2018 e si possono presentare, sia contattando gli uffici zona della Coldiretti, sia tramite il sito web http://giovanimpresa.coldiretti.it.

La prima categoria è “Impresa3.Terra”, e premierà i progetti di quelle giovani aziende agroalimentari che hanno creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana coniugando tradizione e innovazione.

La categoria “Campagna Amica” valorizzerà i prodotti tipici italiani su scala locale, nazionale e mondiale rispondendo alle esigenze dei consumatori in termini di sicurezza alimentare, qualità e tutela ambientale.

“Sostenibilità” ambientale è la parola d’ordine di quei progetti che promuovono un modello di sviluppo sostenibile, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando energia e materiali attraverso processi che tutelano l’ambiente.

“Fare Rete” prende in esame quei modelli di imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole e start up, capaci di creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale. Si tratta di progetti promossi nell’ambito di partenariati variegati, che coniugano agricoltura e tecnologica così come artigianato tradizionale e mondo digitale, arrivando fino agli ambiti del turismo, del design e di ricerca accademica.

“Noi per il sociale” promuove quei progetti volti a rispondere a bisogni della persona e della collettività, grazie alla capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e sociale. Possono partecipare Enti Pubblici, Cooperative e Consorzi capaci di creare sinergia con realtà agricole a fini sociali. Solo per questa categoria l’età non è vincolante. “Creatività”, infine, centra l’attenzione sull’originalità di idea, di prodotto e di metodo.

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