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11 Dicembre 2025
PESCA: PESCATE STRAORDINARIE PER LA FLOTTA TOSCANA NEI WEEKEND DEL PERIODO NATALIZIO 2025-2026, NUOVO ATTACCO DELL’UE AL SETTORE

I pescherecci toscani potranno uscire in mare durante quattro fine settimana del periodo natalizio garantendo la fornitura di pescato locale, fresco e italiano alla filiera ittica e della ristorazione in un momento di grande domanda come quello delle festività. Le principali organizzazioni datoriali e sindacali del settore pesca hanno firmato, anche su richiesta di Coldiretti Toscana, l’accordo che permetterà lo svolgimento dell’attività con attrezzi da traino in tre fine settimana del mese di dicembre (13/14, 20/21 e 28/28) e il primo weekend di gennaio 2026 (3/4) oltre al 6 gennaio. L’intesa applica il Decreto Ministeriale del 18 marzo 2025 e definisce una procedura uniforme per gli accordi territoriali, assicurando chiarezza, legalità e piena collaborazione tra imprese e lavoratori. A renderlo noto è Coldiretti Pesca Toscana secondo cui si tratta di “un risultato che consente alle marinerie della regione di operare in un periodo economicamente strategico, garantendo continuità, tutela e sostenibilità.”

Il blocco “forzato” imposto dall’UE anche nel mese di novembre nel Mar Tirreno – dopo quello di ottobre - aveva danneggiato pesantemente oltre cento pescherecci toscani, tra imbarcazioni a strascico e della piccola pesca, facendo mancare sulle tavole dei consumatori oltre 5 milioni di euro di valore di prodotti ittici. Uno stop che ha ulteriormente incentivato le importazioni di pesce dall’estero con il risultato che due pesci su tre sulle nostre tavole non parlano italiano.

Ad agitare le acque e destabilizzare il futuro del settore sono ancora le correnti che arrivano dall’Europa con la proposta di Regolamento della Commissione europea sulle possibilità di pesca per il 2026 nel Mediterraneo che prevede una diminuzione dello sforzo a strascico del 64% e un taglio del 25% per i palangari. “Questa proposta – spiega Coldiretti Pesca Toscana -  non tiene conto della netta riduzione della flotta italiana, dell’avvenuta chiusura di ampie aree di pesca, delle zone interdette per motivi ambientali e degli enormi sacrifici sostenuti dal settore. Le misure – prosegue - ignorano anni di adeguamenti, investimenti e l’impegno portato avanti dall’Italia anche sul tema della sostenibilità”.

Coldiretti Pesca denuncia una volta di più la distanza di Bruxelles dalla realtà operativa delle marinerie italiane. Le nuove misure, se approvate, comprometterebbero la continuità aziendale di centinaia di imprese, la sopravvivenza economica delle comunità costiere e la capacità dei cittadini di continuare a consumare pescato italiano, fresco e sicuro.

L’Europa non può nascere per distruggere la pesca, ma per tutelarla, garantendo un equilibrio reale tra sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Coldiretti Pesca chiede ora al Governo di portare con la massima determinazione al prossimo Consiglio Agrifish tutte le incongruenze di queste misure che vanno riscritte, corrette e riequilibrate in modo radicale.

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