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17 Aprile 2024
LATTE: BENE SACCARDI CON COSTO ALLA STALLA CERTIFICATO DA ISMEA PASSO IN AVANTI VERSO TUTELA REDDITO ALLEVAMENTI E APPLICAZIONE NORMATIVA PRATICHE SLEALI

In trasparenza per la prima volta il costo di produzione del latte alla stalla in Toscana. La guerra dell’oro bianco segna un’altra svolta dopo la denuncia di Coldiretti Toscana che nel febbraio 2022 era scesa insieme a centinaia di allevatori in piazza a Firenze e Grosseto per protestare contro il mancato riconoscimento di un equo prezzo da parte della trasformazione e della grande distribuzione organizzata che tenesse conto degli effettivi aumenti dei costi di produzione (mangimi, gasolio etc). Per la prima volta viene messo nero su bianco da Ismea il costo di produzione fissando un importante passo in avanti verso la trasparenza della filiera, la tutela del reddito delle imprese zootecniche regionali che producono in perdita e dei consumatori. A dirlo è Coldiretti Toscana secondo cui ora ci sono le condizioni per valutare di applicare la legge contro le pratiche sleali così come già avvenuto per la multinazionale francese Lactalis (Parmalat, Danone, Galbani ed altri). “È un tassello fondamentale nel percorso della tutela del reddito delle imprese e del riconoscimento del giusto prezzo dei prodotti. – spiega Coldiretti Toscana - Per capire bene la portata si deve risalire al febbraio 2022 quando la nostra organizzazione aveva chiesto che anche in Toscana fosse rilevato il costo del latte alla stalla, tassello fondamentale per l’applicazione della normativa sulle pratiche sleali. Per questo dobbiamo dare atto alla Vicepresidente ed Assessora regionale all’Agroalimentare, Stefania Saccardi che in coordinamento con Ismea HA rilevare i costi di produzione proprio dando seguito alle richieste presentate nel corso della nostra mobilitazione. – prosegue Coldiretti Toscana - Aldilà dei numeri rilevati sui quali sarà necessario un approfondimento tecnico siamo di fronte ad una svolta fortemente voluta dalla base sociale di Coldiretti. Ora avremo modo di confrontarci con l’ICQRF, l’organismo deputato all’accertamento di eventuali mancanze nei contratti sul latte vaccino e di rispetto della normativa sulle pratiche sleali”.

La guerra del latte colpisce allo stomaco un sistema che ogni giorno lavora per garantire con una produzione regionale di circa 60 mila tonnellate. Le difficoltà dei produttori di latte sono la punta dell’iceberg di una situazione di diffusa sofferenza dell’intero all’allevamento italiano che coinvolge anche – continua Coldiretti Toscana - i bovini da carne, gli ovicaprini, i suini e gli avicoli. “La stabilità della rete zootecnica toscana ha un’importanza che non riguarda solo l’economia regionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale.  – spiega Coldiretti Toscana - Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate, dall’interno alla montagna. Riconoscere il giusto prezzo del latte, che non può mai essere al di sotto dei costi di produzione sostenuti dalle aziende, significa salvaguardare il nostro futuro”.

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