Dalla siccità e dal bel tempo alla tempesta di fulmini, grandine e vento in pochi minuti. Gli effetti dei cambiamenti climatici e della tropicalizzazione si fanno sempre più frequenti in Toscana dove nel solo 2021 si sono registrati 10 eventi estremi tra allagamenti da piogge intense, danni da trombe d’aria ed esondazioni fluviali. 80 se prendiamo come riferimento il periodo che va dal 2010 al 2021. La costa nord è stata l’area regionale più colpita con 17 eventi, di cui 9 casi di trombe d’aria sulla costa, con 2 morti, e 6 casi di allagamenti da piogge intense, con 9 morti.
A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati dell’Osservatorio Nazionale Città Clima in riferimento alla violenta perturbazione che si è abbattuta nella tarda serata di giovedì 7 luglio su Firenze, Prato e comuni limitrofi con una spaventosa tempesta di fulmini (oltre 1.500 in poche ore nella sola Toscana centrale), bombe d’acqua, tromba d’aria e raffiche di vento molto forti mentre pioggia e grandine ha sferzato la provincia di Arezzo. Lo scorso 28 giugno, evento analogo, aveva interessato la costa apuana e la vicina Lunigiana provocando danni all’agricoltura e alle coltivazioni e tantissimi disagi alla popolazione con alberi caduti in strada ed interruzione dell’elettricità per diverse ore. “Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma con un aumento del 29% a livello nazionale, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – L’arrivo della grandine assieme a tempeste di vento e forti temporali fa salire il conto dei danni nelle campagne in un territorio già duramente provato dal caldo e dalla siccità che ha seccato la terra, ridotto i raccolti di cereali e tagliato la disponibilità di foraggio per gli animali nei campi arsi dal sole o andati a fuoco per gli incendi con danni stimati nel nostro paese in circa tre miliardi”.
Proprio la grandine è la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno. La pioggia – continua Coldiretti Toscana – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
Coldiretti ha avviato un monitoraggio tra le aziende agricole sul territorio provinciale di Firenze per valutare gli effetti del violento rovescio temporalesco.