In pericolo la prossima produzione del Marrone del Mugello IGP, una delle principali fonti di reddito per le 160 aziende agricole e l’imminente raccolta del fieno fondamentale per l’alimentazione degli animali dei tanti allevamenti dell’Alto Mugello. Le numerose frane e smottamenti hanno provocato distaccamenti e cedimenti di interi pezzi di strade vicinali, frutteti, pascoli e castagneti lungo il versante che guarda verso l’Emilia Romagna rendendo impossibile l’accesso alle aziende agricole e pericolosa qualsiasi tipo di operazione con trattori e mezzi. Con la tregua del maltempo, sale anche la conta dei danni tra Palazzuolo sul Senio, Marradi, Firenzuola e San Godenzo dopo l’alluvione della scorsa settimana. A lanciare l’allarme è Coldiretti Firenze preoccupata per gli effetti dell’alluvione sull’agricoltura senza adeguati aiuti e ristori necessari per riparare la viabilità e mettere in sicurezza il territorio. La ricognizione in costante aggiornamento di Coldiretti Firenze disegna la mappa dell’emergenza. Sono un migliaio, secondo una prima approssimativa stima, gli ettari di castagneti da frutto, molti dei quali iscritti al Consorzio di Tutela del Marrone del Mugello IGP, interessanti da veri e propri distacchi del terreno. Le profonde “fratture” tra i castagneti innescate dalle eccezionale volume di piogge cadute in poche ore hanno “estirpato” centinaia di piante dal suolo. Molte delle quali ultracentenarie.
“In molti castagneti non ci sono più le condizioni di sicurezza per condurre qualsiasi tipo di manutenzione o attività. – spiega Coldiretti Firenze – Il terreno è instabile. Anche a piedi è pericoloso. Le radici dei castagneti, dove si sono verificati i movimenti franosi, sono esposte al sole e rischiano di essiccare. Il danno ambientale ed economico per questa economia, nel presente e nel futuro, non è ancora quantificabile”. Ma il Mugello è terra anche di allevatori e straordinari allevamenti estensivi. Bovini da carne e da latte in particolare. Per molte aziende zootecniche la l’autoproduzione di fieno è vitale. “I terreni sono diventati delle trappole. – racconta Arturo Raffini, imprenditore agricolo di Firenzuola – C’è da aspettare che asciughi e poi, valutare, situazione per situazione. Non puoi sapere quelle che c’è sotto il foraggio. La raccolta sarà posticipata di almeno una quindicina di giorni e questo significa rischiare di avere meno qualità e di far slittare il secondo taglio. La priorità è ripristinare la viabilità che ci taglia fuori dal mondo e mettere in sicurezza il territorio entro il prossimo inverno. Non possiamo perdere tempo”.
Numerose le frane che a Marradi minacciano le abitazioni, le strutture agricole ed i terreni del Maneggio Casetta. “I pascoli per i cavalli sono pericolosi soprattutto per la presenza delle fessure sul suolo. – spiega Vincenzo Moffa – Le frana hanno sepolto un aratro e solo per miracolo non ha travolto un capannone ed alcune abitazioni. I danni sono ingenti”. L’alluvione dell’Alto Mugello è il settimo evento estremo che si è consumato in Toscana nel corso del 2023 causando nelle campagne milioni di euro di danni alle coltivazioni e alle strutture aziendali e mettendo a rischio la biodiversità. “L’urgenza è il ripristino della viabilità per consentire i rifornimenti delle tante aziende agricole ed allevamenti. L’autonomia è agli sgoccioli. – conclude Coldiretti Firenze - L’Alto Mugello ha bisogno di risorse ed aiuti perché da solo non può farcela. E queste possono arrivare solo se anche l’alluvione che ha colpito la nostra provincia sarà integrata nel decreto di emergenza nazionale varato per l’Emilia Romagna”.