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28 Giugno 2016
NOCENTINI ALLA GUIDA DEGLI ALLEVATORI ITALIANI

Il comitato direttivo dell'Associazione italiana allevatori (Aia) ha eletto Roberto Nocentini, allevatore di bovini di razza limousine nel Mugello, presidente per i prossimi tre anni. Nocentini è presidente di Coldiretti Firenze-Prato. “Le qualità del nostro presidente saranno utili all'allevamento italiano, come lo sono state in Toscana -ha dichiarato Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato-: ha passione, competenza tecnica, manageriale e politica”. Con il suo contributo sono cresciute in Toscana realtà come Caf, Cooperativa agricola Firenzuola (lavorazione, conservazione e commercializzazione delle carni di alta qualità conferite dai soci) e Agrozootecnica Toscana (valorizzazione della produzione di carni di razze autoctone).
Un approccio a tutto campo che Roberto Nocentini, nato 59 anni fa a Dicomano, mantiene nonostante i tanti impegni istituzionali, inclusa la presidenza dell'Arat, l'Associazione degli allevatori toscani.
"Vogliamo che l'allevatore sia sempre più al centro dell'attività di Aia e ci impegneremo a mettergli a disposizione tutti gli strumenti per crescere e produrre reddito in un'ottica di sostenibilità -ha affermato Nocentini dopo l'elezione-, perché solo in questo modo potremo essere sempre più vicini al consumatore, aumentando parallelamente l'efficienza delle nostre stalle e valorizzando le distintività del nostro allevamento, che produce latte, formaggi e carni unici al mondo".
Nocentini è l'ottavo presidente dell'Associazione italiana allevatori. "Aia deve giocare un ruolo centrale all'interno del sistema allevatori -ha aggiunto Nocentini- perché le sfide che abbiamo davanti richiedono uno stretto coordinamento con le associazioni nazionali e con il territorio. Ci troviamo ad operare in un mondo che viaggia sempre più rapido e che ha bisogno di interlocutori preparati e altrettanto rapidi nel cogliere queste istanze".
Informatizzazione ma non solo. Si@lleva, la piattaforma informatica che Aia ha messo a punto, capace di trasformare i controlli funzionali in un mezzo efficace di gestione aziendale “è un potente strumento a disposizione di tutti gli allevatori, ma non basta -spiega Nocentini-. Dobbiamo parallelamente intensificare i rapporti con le istituzioni, sia a livello ministeriale che regionale, coinvolgendole e cercando di lavorare insieme per il bene di un settore che svolge un ruolo essenziale per l’agroalimentare italiano”.

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