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29 Novembre 2016
SCORRERÀ MENO CARTA INUTILE TRA LA VIGNA ED IL BICCHIERE

Scorrerà meno carta inutile tra la vigna ed il bicchiere. Due anni di iter parlamentare, ma finalmente il risultato è arrivato: con l’approvazione definitiva del Testo Unico sul vino si taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia, con 100 giornate di lavoro che oggi ogni impresa vitivinicola è costretta ad effettuare per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore.
"Un risultato che porterà vantaggi alle nostre aziende vitivinicole, con riverberi positivi anche per tutti i cittadini e l'ambiente -commenta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato-".

Nelle province di Firenze e Prato i vigneti si estendono su oltre 16 mila e 500 ettari di terreno, e il taglio della burocrazia porterà vantaggi per le imprese vitivinicole e per tutto il territorio, vista la valenza turistica e culturale del comparto. Le sole aziende vitivinicole sono oltre 3.700 tra Firenze e Prato, con una superficie media di circa 4,5 ettari.
“Un risultato di una lunga mobilitazione per liberare le energie del settore più dinamico del Made in Italy agroalimentare che ne rappresenta peraltro la principale voce dell’esportazione -ha spiegato Ciampoli-. Con la semplificazione si sostiene la competitività di un settore che in Italia offre opportunità di lavoro ad 1,3 milioni di persone".
Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l’enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie.
Il via libera definitivo del Parlamento alla legge sulla semplificazioni del settore arriva a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari. Quindi burocrazia molto più leggera per il vigneto toscano.

Le 'scartoffie' attualmente pesano 2,6 milioni di ore sulle spalle dei viticoltori della Toscana delle 58 denominazioni di origine (11 Docg, 41 Doc e 6 Igt). L’arrivo del testo unico sul vino taglierà del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. I 2,6 milioni di ore che i viticoltori toscani, direttamente o indirettamente, destinano a tali adempimenti burocratici costano oltre 19 milioni di euro, secondo la stima elaborata da Coldiretti Toscana.
"Da tempo Coldiretti stava conducendo una vertenza per lo snellimento delle procedure, in particolare per la vitivinicoltura. Questo testo –spiega Coldiretti- è ampiamente condiviso e raccoglie molte nostre proposte che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli”.
Il testo unico tra l’altro porterà alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, ma anche semplificazioni sulla normativa accise da lungo tempo attese e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero e - continua Coldiretti - a sostegno delle esportazioni del vino Made in Tuscany.
Le superficie vitate nella Toscana sono oltre 59mila ettari, concentrati nelle provincie di Siena e Firenze, con una produzione di circa 3milioni e 500mila quintali di uve che vengono trasformati in 2milioni e 800mila ettolitri di vino.
La Toscana del vino, sesta regione per produzione, con oltre il 90% della produzione a denominazione di origine ha esportato, nel 2015, 900 milioni di euro di vino all’estero, in pratica una bottiglia su cinque italiana bevuta oltre confine, e ha prodotto circa 300 milioni di bottiglie.

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