“Il centro di sosta per la selvaggina, in particolare ungulati, garantirà trasparenza alle carni cacciate che potranno essere commercializzate attraverso i canali della Cooperativa Agricola Firenzuola in assoluta sicurezza e nel rispetto di tutti gli adempimenti in materia di sicurezza ed igiene, tracciabilità senza dimenticare la sicurezza negli ambienti di lavoro. Grazie alla progettazione del disciplinare per un marchio dedicato alla filiera della selvaggina si apre una nuova prospettiva per il Mugello anche alla luce dell’emergenza ungulati” è il commento di Coldiretti Firenze Prato in merito alla prossima entrata in funzione del centro di sosta per la selvaggina cacciata.
Il progetto, fortemente voluto anche dalla Regione Toscana e dalle Associazioni dei cacciatori, è stato realizzato dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello sulla base di un accordo sottoscritto nel 2015 con Città metropolitana di Firenze e A.T.C. Firenze-Prato.
Coldiretti Firenze Prato ha collaborato attivamente alla definizione del flusso di filiera che gestisce, passo dopo passo, il percorso dell’animale cacciato dall’abbattimento all’ingresso della carcassa al centro di stoccaggio alla macellazione per poi chiudere la filiera con la la gestione dei Rifiuti e commercializzazione. “Dalla commercializzazione della carne di cinghiali, daini e caprioli in particolare, che rappresentano la più grande minaccia nelle campagne insieme ai cambiamenti climatici, ci aspettiamo una risposta in termini di migliore gestione faunistica venatoria e al rischio Psa – spiega Coldiretti Firenze Prato – Gestione che potrà avvenire con l’ausilio delle Guardie Giurate Venatorie Volontarie di Coldiretti formate dalla nostra associazione che collaboreranno con la Polizia Provinciale. La presenza del Centro di sosta a Borgo San Lorenzo, di uno periferico e uno itinerante così come di un disciplinare riconoscibile da un marchio sono elementi di straordinario valore di un progetto che ambisce a diventare un modello a livello nazionale. Il tutto si sposa alla sostenibilità piena di un territorio che tanto spinge e si impegna verso questi temi con risultati evidenti ma talvolta non riconosciuti”.
La nuova struttura – spiega la Regione Toscana - consentirà ai cacciatori di conferire qui la selvaggina, essenzialmente ungulati come cinghiali, daini, caprioli, indipendentemente dagli orari di apertura del Centro carni che è attiguo e comunicante, avendo a disposizione un’entrata separata dall’impianto principale. Nel centro sosta i cacciatori cureranno le operazioni preliminari sugli animali, secondo un flusso preciso ed inequivocabile studiato appositamente, lasciandoli poi in un ambiente protetto e refrigerato a disposizione del veterinario dell’Azienda sanitaria che ne verificherà l’idoneità alla lavorazione da parte della Cooperativa agricola Firenzuola che gestisce il centro Carni Mugello, e alla commercializzazione secondo le normative in vigore.